FELSA CISL, NIdiL CGIL e UILTemp proclamano lo sciopero nazionale dei lavoratori somministrati in missione presso Poste Italiane.
Felsa Cisl Nidil Cgil e Uiltemp hanno proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori in somministrazione, impegnati in Poste Italiane. La decisione arriva dopo una lunga trattativa che è passata attraverso lo stato di agitazione, il blocco degli straordinari e il tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro.
SCIOPERO POSTE, le rivendicazioni per i somministrati a rischio
“Riteniamo necessario sottolineare come questi lavoratori negli ultimi mesi abbiano sempre garantito in servizio e svolto con grande responsabilità e professionalità le loro attività, soprattutto durante l’emergenza epidemiologica in atto. Nonostante questo e nonostante l’esistenza di soluzioni contrattuali che garantiscono Poste spa, in quanto assolutamente legittime, i contratti vengono interrotti e i lavoratori lasciati casa.” spiega il comunicato sindacale che indice lo sciopero Poste.
Felsa Cisl Nidil Cgil e Uiltemp, a fianco degli oltre 250 lavoratori a rischio, chiedono quindi a Poste Italiane di modificare la scelta di interrompere i contratti di somministrazione che raggiungono i 24 mesi e di assicurare la continuità occupazionale in costanza di missione, “perché non si può accettare che dopo anni di lavoro vengano interrotti i contratti, innescando così un meccanismo di precarietà generale.”