DECRETO AGOSTO: ANCORA DECINE DI MIGLIAIA DI SOMMINISTRATI, ATIPICI E PRECARI A RISCHIO REDDITO
Paradosso Bonus Covid: nessun requisito per i parlamentari “furbetti”, troppi per chi ne ha bisogno
Roma, 18 agosto 2020. – Le misure adottate dal Governo per affrontare la crisi Covid-19 continuano ad allontanarsi dal proposito iniziale di non lasciare indietro nessuno. Il Decreto Agosto “dimentica” ancora alcune delle categorie di lavoratori più fragili e, in attesa della ripresa, apre sempre di più lo scenario a un futuro pericolosamente incerto per tutti.
Cresce la preoccupazione dei sindacati FeLSA Cisl NIdiL Cgil UILTemp che rappresentano il mondo del lavoro meno tutelato: somministrati (ex-interinali), collaboratori coordinati e continuativi, occasionali e collaboratori sportivi, partite iva.
Mentre in questi giorni monta la polemica dei parlamentari “furbetti del bonus partite iva” che hanno approfittato dell’assenza di qualsiasi requisito per ottenerlo, alcune tra le categorie di lavoratori e lavoratrici più deboli e precarie rimangono scoperte da ogni sostegno al reddito proprio a causa di requisiti singolarmente stringenti.
Dimenticati di nuovo i collaboratori autonomi occasionali non iscritti alla Gestione separata Inps in quanto percettori di redditi inferiori ai 5.000 euro (spesso impiegati nei settori produttivi più colpiti dalla crisi come turismo, spettacolo, formazione e consulenza oppure come quelli del food delivery, considerati essenziali nei giorni più duri del lockdown). Esclusi dalle indennità Covid-19, si trovano senza reddito e senza lavoro dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Dimenticati di nuovo i collaboratori coordinati e continuativi con contratti di lavoro “sospesi”, senza reddito ma non disoccupati: non rientrano tra i beneficiari delle indennità e neppure nella disoccupazione Dis-coll.
Stessa sorte, di nuovo, per i somministrati con contratto stagionale impiegati nei settori diversi dal turismo e dagli stabilimenti termali, “colpevoli” di essere dipendenti delle agenzie.
A ingrossare le fila delle categorie di lavoratori e lavoratrici abbandonati, ora, con il Decreto Agosto, troviamo anche i cococo e le partite IVA iscritte alla Gestione Separata Inps.
Nessuna risposta, inoltre, per migliaia di lavoratori e lavoratrici somministrati della sanità pubblica che hanno lavorato negli ospedali per combattere il virus e che, a differenza dei colleghi dipendenti pubblici, non hanno percepito le maggiorazioni previste dallo Stato e dalle Regioni. Una vera e propria discriminazione in barba al principio di parità di trattamento!
“Salvati” – e questo è un fatto positivo – i percettori delle indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll scadute tra 1 marzo e 30 giugno, prorogate di altri due mesi. Tamponata la situazione dei lavoratori temporanei, compresi i somministrati, a cui in deroga al Decreto Dignità sono concesse proroghe e rinnovi senza causale per massimo 12 mesi, una sola volta e fino al 31 dicembre 2020.
Rinnovata l’indennità Covid-19 di 600 euro ai collaboratori sportivi, ma solo per il mese di giugno. Rifinanziati il REM che si potrà chiedere fino al 15 ottobre e il Fondo di Solidarietà Artigiani e Somministrati.
Insomma, la platea dei beneficiari delle misure di sostegno invece di ampliarsi e includere gli esclusi, si va sempre più riducendo, a fronte di prospettiva economiche ancora incerte.
FeLSA Cisl NIdiL Cgil UILTemp ribadiscono con forza che il tema che la crisi Covid ha mostrato con chiarezza è quello relativo alla necessità di costruire al più presto un sistema di ammortizzatori sociali che copra tutti i lavoratori al di là della tipologia contrattuale, sostenendoli nei periodi di disoccupazione e di calo delle attività.
Una volta ampliata la tutela economica e reddituale per le categorie attualmente escluse e dimenticate, si dovrà avviare un confronto serio sul tema della riqualificazione e ricollocazione occupazionale per tutti quei lavoratori temporanei che hanno perso il proprio lavoro.