Slc Fisascat Uilcom Felsa Nidil Uiltemp lanciano l’allarme in vista della riapertura delle attività.
Roma, 19 maggio 2020. – Sta per scattare “l’ora x” anche per centri sportivi e palestre, ma non mancano le preoccupazioni in vista della riapertura prevista per il 25 maggio. A lanciare il grido di allarme sono Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Felsa Cisl, Nidil Cgil, Uiltemp, i sindacati rappresentativi del variegato mondo dello sport.
“Resta ancora irrisolto – denunciano le organizzazioni sindacali – il problema delle coperture assicurative per centinaia di migliaia di lavoratori, a partire dai rischi connessi all’emergenza epidemiologica. L’attuale sistema prevede infatti coperture solo in favore dei lavoratori dipendenti, mentre la miriade dei cosiddetti collaboratori è ancora oggi priva delle necessarie tutele”.
“Riteniamo indispensabile – aggiungono – assicurare tutti i collaboratori sportivi, garantendo la giusta attenzione a questo mondo sprovvisto di diritti, in attesa di regolamentare finalmente, attraverso un disegno più ampio, i rapporti di lavoro nel settore. Si tratterebbe di una misura concreta ed immediata in vista dell’estensione delle tutele del lavoro a tutto il comparto, da traguardare attraverso l’ormai improcrastinabile riforma del lavoro sportivo”.
Sono circa 40 mila i dipendenti del settore, cui si affiancano oltre 150 mila addetti impegnati in federazioni sportive e società dilettantistiche, stando alle domande per il contributo di 600 euro pervenute al Ministero dello Sport lo scorso mese di marzo. Ma si stima che la platea possa superare le 500 mila unità. “Il riconoscimento dell’indennità anche a questi lavoratori – affermano i sindacati – rappresenta una prima attenzione verso un mondo di invisibili. Siamo soddisfatti che il Ministero abbia accolto le nostre istanze e deciso di confermarla anche per i mesi di aprile e maggio. Ora è fondamentale riavviare quanto prima il tavolo di confronto istituzionale – incalzano i rappresentanti delle sigle – per giungere ad una corretta regolamentazione della figura del lavoratore sportivo, che non si basi più solo sulla semplice distinzione tra dilettantismo e professionismo”.
Slc, Fisascat, Uilcom, Felsa, Nidil, Uiltemp, lanciano un appello affinché istituzioni, politica, addetti ai lavori, sostengano e concorrano, ognuno per le proprie competenze, alla realizzazione di un sistema di diritti e tutele per il mondo del lavoro nello sport che includa tutti e tutte, attesa la funzione sociale, sanitaria ed educativa dello sport a tutti i livelli. L’obiettivo primario è riuscire a garantire a tutti retribuzioni adeguate e costruire un sistema di tutele oggi assenti, ad esempio in caso di disoccupazione, malattia, infortuni e gravidanza, oltre che in materia previdenziale. Allo stesso tempo servono interventi concreti ed immediati da parte del Governo per garantire la sostenibilità dell’intero sistema, con particolare attenzione alle società ed associazioni dilettantistiche.