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ToggleLa vertenza degli oltre 600 lavoratori precari Anpal Servizi a un punto di snodo. Sindacati: “Servono risorse per le stabilizzazioni”. Convocato per il 18 marzo un presidio a Montecitorio
Roma, 17 marzo 2019 – Lunedì 18 marzo, dalle ore 10:00 alle ore 13:00, si terrà a Roma in piazza Montecitorio il presidio organizzato da Felsa Cisl NIdiL Cgil e Uiltemp per rilanciare la vertenza dei lavoratori precari in Anpal Servizi in occasione della discussione alla Camera dei Deputati della conversione del Decreto legge n. 4/2019 sul reddito di cittadinanza.
“La vertenza dei collaboratori è giunta ad uno snodo fondamentale – sostengono le Organizzazioni Sindacali – dal momento che non ci sono ancora certezze in merito alla possibilità di prevedere nell’immediato gli stanziamenti necessari a stabilizzare gli oltre 600 precari storici di Anpal Servizi. Anche l’incontro con il Ministero del Lavoro del 28 febbraio scorso non ha prodotto risultati tangibili, il che alimenta il clima di incertezza sul futuro occupazionale dei lavoratori, anche in vista dell’avvio della misura sul reddito di cittadinanza”.
La richiesta delle sigle rappresentative dei collaboratori è di prevedere l’appostamento di risorse dedicate attraverso le quali avviare un percorso di assunzioni a tempo indeterminato.
I lavoratori precari impegnati in Anpal Servizi da diversi anni – alcuni anche da oltre 15 anni – svolgono attività fondamentali a sostegno dei servizi pubblici per l’impiego e a supporto di scuole, università e centri di formazione professionale al fine di facilitare le transizioni tra l’istruzione/formazione e il lavoro.
Periodicamente, in media ogni 2 anni, peraltro, i collaboratori devono sottoporsi a vacancies per poter continuare a lavorare nell’ambito di un servizio pubblico essenziale e centrale per le politiche di impiego in favore di persone in cerca di prima occupazione, disoccupati o dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali. Nonostante abbiano maturato esperienze professionali significative e indispensabili per il sistema delle politiche attive del lavoro, fino ad oggi non è mai stato avviato un percorso di stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro, così come previsto, tra l’altro, dagli accordi sottoscritti in tal senso dall’Azienda con i Sindacati.
“Restiamo dunque sorpresi dalla circostanza che il decreto legge n. 4/2019 preveda somme ingenti per la contrattualizzazione di ulteriore personale in collaborazione per l’avvio della misura del reddito di cittadinanza, senza contemplare al contempo alcuno stanziamento per il superamento delle succitate situazioni di precarietà” affermano FeLSA CISL NIdiL CGIL e UILTemp nella richiesta formale d’incontro inoltrata nei giorni scorsi al Presidente della XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, Andrea Giaccone, e ai Capigruppo parlamentari.