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ToggleIPSOS: PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DEI CO.CO.CO DELLE SEDI DI MILANO E BARI
Sindacati: no a esternalizzazioni, difendere occupazione, reddito e migliori condizioni di lavoro.
Roma, 3 giugno 2022 – FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILTemp, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione dei Co.Co.Co. impiegati nelle sedi di Milano e Bari di IPSOS, nota società che opera nel settore delle ricerche di mercato e dei sondaggi di opinione. A rischio il reddito di circa 150 lavoratori, a partire da quelli impegnati da tre anni nell’appalto TIM di cui l’azienda ha annunciato l’esternalizzazione. Programmati due presidi che si terranno il 7 giugno a Milano e il 14 giugno a Bari.
“Riteniamo gravissima la vicenda che coinvolge le collaboratrici e i collaboratori di IPSOS – affermano le Organizzazioni Sindacali – e che si inserisce nell’infernale catena degli appalti e dei subappalti in cui gli unici a pagare un prezzo altissimo sono sempre i soggetti più deboli, ovvero i lavoratori.”
“Questo è quello che succede, infatti, in appalti come quello di TIM – proseguono i Sindacati – dove per l’aggiudicazione della commessa viene favorita la competizione fra imprese non sulla qualità del servizio ma sulla riduzione dei costi, con la conseguenza che in questa colpevole e inaccetabile logica saltino posti di lavoro e si comprimano i redditi e i diritti di chi lavora, compresi quelli di chi è già più precario, a valle della catena produttiva”.
In particolare, a preoccupare lavoratori e Sindacati è la comunicazione fatta dall’Azienda di voler esternalizzare la recente aggiudicazione nella gara di appalto per lo svolgimento di un servizio per conto di TIM. Complessivamente, per i collaboratori impegnati su questo servizio da circa tre anni, l’esternalizzazione determinerà la riduzione di circa il 20% del monte orario e quindi del reddito di quest’anno.
“Non possiamo accettare il continuo riproporsi di queste dinamiche negli appalti, a maggior ragione se a promuoverle sono aziende importanti come TIM – affermano FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILTemp – Chiaramente, la denuncia pubblica di queste vicende non basta, per quanto ci riguarda stigmatizziamo la condotta di IPSOS e chiediamo che la commessa resti in carico all’azienda per permettere ai collaboratori di lavorare.”
Nei mesi scorsi, i Sindacati hanno più volte incontrato la multinazionale francese per conoscere le prospettive lavorative dei circa 150 collaboratori delle due sedi operative in Italia, Milano e Bari. L’Azienda è sempre stata invitata anche a discutere delle condizioni di lavoro, come ad esempio l’organizzazione di turni e orari, il compenso come previsto da accordo collettivo di settore, la regolamentazione del lavoro da remoto. Nonostante le dichiarazioni d’intenti ai tavoli sindacali non sono mai seguiti atti concreti e, nel tempo, la situazione è oltremodo peggiorata.
Anche per questi motivi le collaboratrici e i collaboratori IPSOS, in stato di agitazione dal 18 maggio scorso, manifesteranno il 7 giugno a Milano e il 14 giugno a Bari, dalle 10.30 alle 13.30, davanti alle sedi dell’Azienda.