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MANOVRA 2025: LE NOVITÀ PER LE PARTITE IVA FORFETTARIE

La Legge di Bilancio 2025 e la Legge 203/2024 hanno introdotto nuove regole per il lavoro autonomo in regime forfettario. Novità, requisiti, pro e contro

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni con ricavi/compensi annui non superiori a 85.000 euro. La Legge 30 dicembre 2024, n. 207 – Legge di bilancio 2025 – ha introdotto alcune novità significative per chi opera in questo regime.

Le principali modifiche introdotte dalla manovra:

  1. Aumento della soglia di reddito da lavoro dipendente o assimilato compatibile con il regime forfettario, che passa da 30.000 a 35.000 euro. Il nuovo limite è applicabile dal 1° gennaio 2025 ma tiene conto dei redditi percepiti nel 2024.
  2. Fattura in forma semplificata consentita anche per importi superiori a 400 euro, con esclusione delle cessioni intracomunitarie e dei casi di mancanza del requisito di territorialità.
  3. Riduzione contributiva per artigiani e commercianti: coloro che aprono una nuova attività nel 2025 e si iscrivono per la prima volta alla Gestione Artigiani o Commercianti INPS potranno beneficiare di una riduzione del 50% sui contributi dovuti nei primi tre anni. L’aliquota agevolata rimane invariata al 15% per la maggior parte dei soggetti in regime forfettario, mentre le nuove attività possono beneficiare di un’aliquota ridotta al 5% nei primi cinque anni.

I contratti misti introdotti dalla Legge 203/2024

L’articolo 17 del collegato lavoro ammette la possibilità di contratti misti per i professionisti in regime forfettario. Questi prevedono la stipula di due contratti con lo stesso datore di lavoro: un rapporto subordinato part-time e un contratto autonomo.

Requisiti specifici:

  • Iscrizione ad albi o registri professionali.
  • L’azienda deve avere almeno 250 dipendenti.
  • Il part-time deve essere compreso tra il 40% e il 50% dell’orario pieno previsto dal CCNL.
  • Contratto subordinato a tempo indeterminato.
  • Certificazione del contratto autonomo da enti abilitati (es. ordini professionali, direzioni provinciali del lavoro).

Analisi: i pro e i contro

Pro:

  • Il regime forfettario consente di aumentare il compenso netto grazie alla tassazione agevolata e alla riduzione degli oneri burocratici.
  • Semplificazione delle procedure fiscali e amministrative per i professionisti.

Contro:

  • Riduzione dei contributi previdenziali e sociali: minori contributi oggi si traducono in pensioni più basse domani, penalizzando i lavoratori autonomi in regime forfettario.
  • Minore gettito fiscale: sacrificare contributi e tasse riduce le risorse per il sistema sociale (sanità, istruzione, servizi pubblici).
  • Contratti misti: creano squilibri contrattuali e possono essere più vantaggiosi per le imprese che per i lavoratori, limitando diritti e tutele.

La nostra posizione

Pur riconoscendo i vantaggi di semplificazione, crediamo che il regime forfettario, nella forma attuale, accentui le disuguaglianze e penalizzi il sistema di welfare collettivo. Riteniamo necessario:

  • Garantire un equo compenso per i lavoratori autonomi, in linea con le tutele dei lavoratori subordinati.
  • Semplificare il regime ordinario, rendendolo competitivo senza compromettere contributi e imposte essenziali per lo stato sociale.
  • Contrastare il dumping contrattuale e valorizzare tutte le tipologie di lavoro con pari dignità e diritti.
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I lavoratori e le lavoratrici non possono continuare a pagare le storture di un sistema economico che li sfrutta, mantenendo salari e compensi tra i più bassi d’Europa.