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ToggleNIdiL CGIL e UILTemp al Ministro Sangiuliano: “Rispetto per il lavoro dei circa 800 professionisti che hanno lavorato negli uffici e nei cantieri negli ultimi tre anni.”
Roma, 24 luglio 2024 – Collaboratori ed ex collaboratori in partita iva del Ministero della Cultura ieri a Roma in presidio con NIdiL CGIL e UILTemp per chiedere il riconoscimento delle professionalità e del lavoro svolto, quindi una giusta stabilità lavorativa.
“Silenzio dopo oltre due mesi da quando, il 10 maggio scorso, una delegazione era stata ricevuta da un dirigente dell’Ufficio di gabinetto del Ministro che si era impegnato a valutare le nostre richieste – spiegano Roberta Turi e Gianvincenzo Benito Petrassi, segretari nazionali NIdiL CGIL e UILTemp – All’incontro, infatti, avevamo chiesto che l’esperienza maturata negli ultimi tre anni presso gli Uffici e gli Istituti Periferici del Ministero non venisse azzerata, ma al contrario valorizzata, mettendola a frutto attraverso modalità da individuare per arrivare a una giusta stabilità lavorativa che – per inciso – non gioverebbe solo a lavoratori e lavoratrici, ma anche all’intero patrimonio culturale del nostro Paese.”
“Stiamo parlando di professionalità specifiche reclutate nel 2020 per sopperire alla strutturale carenza di personale (che ancora oggi si attesta intorno alle 8.000 unità), con l’utilizzo di collaboratori e collaboratrici con partita IVA, che furono autorizzati attraverso un decreto legge (D.L. n. 104/2020, convertito nella L. 126/2020 e s.m.i.). Tra le figure professionali impiegate negli uffici e nei cantieri del Ministero: archeologo, architetto, archivista, assistente tecnico di cantiere, assistente tecnico geometra, bibliotecario, esperto catalogatore, comunicatore, esperto gare e contratti, ingegnere (esperto in impiantistica, esperto in informatica, strutturista), restauratore, storico dell’arte e tecnico contabile.”
“Oggi, a seguito del presidio in via del Collegio Romano – concludono i Sindacati – siamo riusciti finalmente ad ottenere un appuntamento per il prossimo 30 luglio nel quale ci aspettiamo di ricevere finalmente delle risposte concrete, ma in assenza di esse proseguiremo con la mobilitazione e con la lotta per rivendicare il rispetto per il lavoro e la stabilità lavorativa.”