Felsa Cisl, NIdiL Cgil, UILTemp e l’agenzia per il lavoro Adecco SpA si sono incontrati lo scorso 22 maggio, per discutere la vertenza che coinvolge circa 421 lavoratori somministrati presso Poste Italiane SPA.
Il comunicato sindacale diffuso dalle Organizzazioni racconta come l’Agenzia per il Lavoro, dopo sollecitazione, abbia comunicato l’intenzione dell’azienda utilizzatrice (Poste Italiane) di non prorogare le missioni di circa 250 addetti autisti, assunti a tempo indeterminato da Adecco.
Tra il 30 giugno 2020 e il 30 settembre 2020, quindi, i 250 lavoratori somministrati termineranno la loro assegnazione raggiungendo i 24 mesi di anzianità di missione presso Poste Italiane Spa e non verranno rinnovati.
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Sindacati: chiusura incomprensibile
Parallelamente, Poste Italiane ha incaricato la ricerca di altre 100 figure professionali assimilabili alla mansione di addetto ai trasporti, “tale prospettiva dimostrerebbe uno scenario di evidente crescita di questo segmento commerciale” sottolineano i Sindacati che poi aggiungono: “In questo senso non si comprendono le ragioni di questa ipotesi ventilata di interrompere l’esperienza lavorativa presso Poste di lavoratori che in questi giorni, in piena emergenza COVID-19, hanno garantito il servizio e la possibilità a migliaia di cittadini di ‘stare a casa’, trasportando prodotti, beni e corrispondenza con impegno e responsabilità”.
Come già chiarito dal Ministero del Lavoro con la circolare n.17 del 31 ottobre 2018, infatti, per i lavoratori assunti a tempo indeterminato dal somministratore, è possibile di essere inviati in missione, sia a tempo indeterminato che a termine, presso gli utilizzatori senza obbligo di causale o limiti di durata.
Poste Italiane. La battaglia continua
Di fronte alla posizione dell’azienda utilizzatrice, Felsa Cisl, NIdiL Cgil, UILTemp ribadiscono: “La nostra azione ha sempre mirato alla continuità occupazionale, infatti abbiamo siglato due accordi con Adecco per favorire l’instaurarsi di contratti a tempo indeterminato ma, a quanto pare, questo non ha portato a un cambio di prospettiva da parte di Poste Italiane, che di fatto continua a mantenere un atteggiamento di chiusura a questo punto incomprensibile.”
“Continueremo a lavorare in questa direzione – conclude il comunicato – consapevoli del fatto che dopo un’ulteriore fase interlocutoria, avremo la necessità di valutare azioni di mobilitazione nazionale se le nostre richieste non verranno accolte.”