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TogglePOSTE ITALIANE, la più grande azienda di Stato, il 30 novembre interrompe le missioni ai somministrati. Proclamato lo stato di agitazione
FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp nazionali hanno diffuso oggi una nota in cui denunciano che Poste Italiane, ha comunicato che a fine novembre interromperà le missioni lavorative di altri 5 lavoratori in somministrazione. “Si conferma, così, un atteggiamento negativo, perpetrato già nei mesi scorsi, continuando a ridurre in maniera sistematica l’originale perimetro occupazionale.”
Tutto questo, nonostante il tavolo di confronto aperto al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), a cui CGIL CISL UIL, insieme a tutte le categorie interessate, hanno richiesto un incontro il 26 ottobre scorso. Obiettivo: trovare soluzioni strutturali e di continuità occupazionale per i somministrati Adecco, nel perimetro delle attività svolte dal gruppo Poste Italiane, compreso il settore della logistica, tenuto conto della professionalità dei lavoratori interessati.
FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp ritengono quindi “non più accettabile il permanere della condizione di precarietà nella quale versano i 420 lavoratori somministrati in missione da circa 3 anni in Poste Italiane, che si sono distinti per professionalità e continuità nella prestazione lavorativa, in particolar modo assicurando il servizio durante i lockdown.”
Le Organizzazioni Sindacali auspicano ancora che il MISE si faccia garante degli impegni sottoscritti chiamando Poste Italiane alle proprie responsabilità verso i lavoratori e le loro famiglie, anche per evitare che si affermi un meccanismo di precarietà generale nella più grande azienda di Stato nel nostro Paese.
Tuttavia, nel valutare negativamente l’atteggiamento di Poste Italiane e considerati i ritardi accumulati al Ministero sulla convocazione dell’incontro richiesto, FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp, proclamano a livello nazionale lo stato di agitazione , il blocco degli straordinari e della reperibilità dei lavoratori somministrati, in missione presso Poste Italiane.
Procedura di raffreddamento, la palla passa al Ministero del Lavoro
Aperta, quindi, ufficialmente la Procedura raffreddamento con la proclamazione dello stato di agitazione nazionale. FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILTemp, facendo seguito a quanto previsto dalla legge 12 giugno 1990, n. 146, come modificata ed integrata dalla legge 11 aprile 2000, n. 83, hanno inoltrato richiesta al Ministero del Lavoro affinché proceda con il relativo tentativo di conciliazione.
Qualora ciò non avvenisse, le Organizzazioni Sindacali considereranno conclusa ed esperita la procedura di raffreddamento, riservandosi eventuali successive decisioni di mobilitazione.