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ToggleSomministrati in Poste Italiane: una vergogna di Stato. Tutti a casa entro il 31 dicembre. La lotta continuerà nei territori, con una grande manifestazione davanti al Mise, con il supporto CGIL CISL UIL, a gennaio.
Roma, 28 dicembre 2021 – L’epilogo che si sta configurando per le centinaia di lavoratori somministrati da Adecco in Poste Italiane è il peggiore che si potesse verificare: tutti a casa. Nonostante gli impegni assunti dalla politica, accolti anche con applausi dai lavoratori e poi sistematicamente disattesi, e da qualche tecnico ministeriale che ci aveva prospettato percorsi per garantire la continuità occupazionale, oggi veniamo a sapere che Poste Italiane, una azienda controllata da capitale di Stato, ha deciso di mandare a casa il prossimo 31 dicembre i suoi dipendenti in somministrazione che hanno mostrato da sempre professionalità, dedizione e responsabilità nei confronti dell’azienda, soprattutto nella fase più acuta della pandemia e durante tutto lo stato di emergenza.
Nonostante gli evidenti fabbisogni aziendali, Poste Italiane (probabilmente con l’avallo del MISE che ha seguito la vertenza sin dall’inizio) decide di interrompere le missioni di questi lavoratori che, pur di mantenere il proprio posto di lavoro, nei mesi scorsi avevano accettato anche di demansionarsi con grave detrimento del proprio salario.
Ciò avviene proprio mentre Poste Italiane si accinge ad avviare probabilmente una nuova fase di reclutamento. A questo punto ci aspettiamo di tutto, anche che l’azienda arrivi ad esternalizzare l’intero servizio di trasporto sulla media e lunga percorrenza a cooperative o piccole società che non spiccano certo per efficienza e per regolarità nelle assunzioni, retributiva e men che meno relativa alla sicurezza sul lavoro nell’espletamento del servizio (in tempi in cui dovrebbe rappresentare un’assoluta priorità nelle scelte strategiche), come abbiamo già avuto prova di verificare.
L’assemblea dei lavoratori di oggi, dinanzi la sede di Poste Italiane a Roma, ha deliberato che la vertenza per la continuità occupazionale continuerà attraverso iniziative territoriali che porteranno ad una grande manifestazione nazionale con il supporto di CGIL, CISL e UIL davanti al MISE che si terrà nel mese di gennaio volta a coinvolgere anche i rappresentanti parlamentari e istituzionali.
Infatti, quanto accaduto (che per le Organizzazioni Sindacali e per i lavoratori coinvolti rappresenta un’offesa a tutto il mondo del lavoro) è uno scempio la cui conoscenza non deve essere confinata ai palazzi della politica o agli uffici tecnici del Ministero, luoghi in cui non si è risolto nulla, ma deve diventare di dominio pubblico e raccogliere la solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori.
Come Organizzazioni Sindacali esprimiamo tutta la nostra preoccupazione ma anche amarezza nell’assistere a scelte gestionali sprezzanti con le vite delle persone, in questo caso quasi tutti padri di famiglia, a cui va la nostra piena solidarietà.
Inaccettabile che 450 lavoratori #Poste rimangano senza #lavoro. Il pieno sostegno di #Cgil @SlcCgil @NIdiLCGIL: “Poste torni sui suoi passi e Governo tuteli il lavoro”https://t.co/7HiislfwiX
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) December 29, 2021