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ToggleRoma, 30 novembre 2023 – Il 15 novembre scorso MYMenu ha avviato una procedura di licenziamento collettivo, “Come NIdiL CGIL riteniamo che sia necessario trovare alternative occupazionali a tutte le persone coinvolte. È grave e ingiusto che i soggetti più deboli, le lavoratrici e i lavoratori precari, rischino di trovarsi senza un lavoro già a fine dicembre, prima della conclusione della procedura di licenziamento collettivo che si concluderà per i dipendenti un mese dopo.
Chiediamo a MyMenu, che in passato si era distinta per aver impostato relazioni sindacali positive e aver sottoscritto a Bologna la cosiddetta “Carta dei rider”, di trovare in fretta una soluzione che non lasci indietro nessuno.” Così NIdiL CGIL Nazionale in una nota diffusa oggi, dopo il secondo incontro con la società di food delivery.
Ieri, 29 novembre, si è svolto infatti un secondo incontro relativo alla procedura di licenziamento collettivo avviata da MYMenu, che ha interessato le categorie di CGIL CISL UIL della logistica, del terziario e dei lavoratori autonomi.
“L’azienda, che ha accumulato pesanti perdite negli ultimi due esercizi, aggravatesi nel 2023, ha riconfermato la volontà di procedere alla definitiva cessazione di tutte le attività, nonostante avessimo chiesto il ritiro della procedura e l’avvio di un tavolo con le istituzioni che scongiurasse il licenziamento di circa 350 persone complessivamente: 35 dipendenti, 242 collaboratori e 55 con partita Iva.”
“Durante l’incontro – prosegue NIdiL CGIL – MyMenu ha dichiarato che i rider avranno la possibilità di provare a ricollocarsi in Just Eat, con la quale è stato fatto un accordo commerciale finalizzato alla transizione dei propri clienti verso quella piattaforma, per garantire la stessa offerta. Purtroppo, nell’accordo l’assunzione dei rider di MYMenu non è vincolante, quindi la ricollocazione delle persone non è certa. Il Gruppo Pellegrini, che detiene la proprietà di MyMenu, ha dichiarato di essere disponibile alla ricollocazione di parte del personale in esubero, sia dipendente che con rapporto di lavoro autonomo.”