SOMMARIO
ToggleNella Legge di Bilancio 2022 una riforma dei Tirocini Extracurriculari che accoglie le nostre rivendicazioni. Entro giugno le nuove linee guida.
Dopo anni di denunce e una complicatissima azione di tutela e informazione, finalmente alcune delle nostre rivendicazioni sui tirocini extracurricolari trovano spazio nella Legge di Bilancio di quest’anno.
Nati come strumenti di politiche attive per l’inserimento ed il reinserimento di soggetti svantaggiati disoccupati e inoccupati, senza alcuna limitazione anagrafica, nel corso del tempo erano divenuti una vera e propria gabbia di sfruttamento e precariato. Donne e uomini, giovani e non, a fronte di una indennità economica variabile da regione a regione, sostituiscono spesso di fatto lavoratori dipendenti, con buona pace dei propositi formativi della misura.
Inoltre, con la pandemia i dati delle attivazioni sono schizzati alle stelle, anche per la fascia over 55 dei beneficiari, tradendo così definitivamente le apparenze rispetto alla genuinità dell’utilizzo dei tirocini extracurricolari, utilizzati per dumpizzare verso il basso il mercato e per sfumare verso il grigio tante situazioni di irregolarità dell’utilizzo della forza lavoro.
Quello della lotta alla precarietà è stato uno dei temi al centro delle manifestazioni e dello Sciopero Nazionale CGIL UIL del 16 dicembre scorso. Nonostante nella Legge di Bilancio 2022 non ci sia un complessivo riordino del mondo del lavoro, l’emendamento poi approvato sui Tirocini Extracurriculari è intervenuto per regolamentare un settore in estrema sofferenza.
🟥🟦 #SCIOPEROgenerale #insiemexlagiustizia
— NIdiL Cgil Nazionale (@NIdiLCGIL) December 12, 2021
Roberta, ex-Tirocinante: "Il #16dicembre protesto e sarò in piazza perchè i tirocini extracurricolari spesso nascondono lavoro vero a costo quasi zero, senza diritti e tutele: voglio una modifica per contrastare abusi"#CambiaManovra pic.twitter.com/wYRtRoBbhL
Riepilogo riforma dei Tirocini Extracurriculari 2022: come cambierà il sistema
Nella Legge di Bilancio 2022 si interviene per contrastare gli abusi nei tirocini extracurriculari (non quelli curriculari, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio).
Entro 6 mesi dall’entrata in vigore, Governo e Regioni dovranno emanare nuove linee guida, secondo criteri ben definiti e più stringenti rispetto agli attuali, riassunti nelle slides di presentazione del Ministero del Lavoro (pag.16).
I PUNTI DELLA RIFORMA
- I tirocini extracurriculari andranno circoscritti in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale.
- Si dovrà prevedere una congrua indennità di partecipazione, accanto a una durata massima (comprensiva di eventuali proroghe) e a limiti numerici di tirocini attivabili in relazione alle dimensioni d’impresa.
- Sarà necessario, al momento di attivazione del rapporto, redigere un bilancio delle competenze, e al termine del tirocinio, rilasciare una certificazione delle competenze acquisite durante l’esperienza.
- L’attivazione di nuovi tirocini sarà vincolata all’assunzione di una quota minima di tirocinanti.
- Al fine di prevenire e contrastare un uso distorto dell’istituto dovrà essere individuata in maniera puntuale le modalità con cui il tirocinante presta la propria attività.
- La norma prevede poi che la mancata corresponsione dell’indennità di partecipazione fa scattare delle sanzioni economiche: da 1.000 fino a 6.000 euro, a seconda della gravità dell’illecito commesso.
- Sul piano sanzionatorio, per disincentivare l’utilizzo improprio del tirocinio extracurriculare, è anche previsto che se il tirocinio è svolto in modo fraudolento, il soggetto ospitante è punito con la pena di una ammenda per ciascun tirocinante coinvolto e per ciascun giorno di tirocinio, oltre alla possibilità, su domanda del tirocinante, di chiedere il riconoscimento della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato (è necessaria, però, la pronuncia di un Giudice del Lavoro).
LE NOSTRE RICHIESTE
Ci siamo impegnati duramente affinché si potesse concretizzare una stretta che restituisse valore alla dimensione formativa e di inclusività dello strumento definendo perimetri chiari del suo stesso campo di attivazione, quindi:
- Individuare le mansioni e le attività per cui può essere ammesso il ricorso, escludendo le mansioni elementari e quelle ripetitive.
- Fissare limiti soggettivi in base alle caratteristiche del soggetto in formazione, (per esempio età, status ecc.).
- Pretendere che siano certificate le competenze sia di chi eroga la formazione e dei tutor, sia quelle del discente, tanto in entrata quanto in uscita dal percorso, prevedendo un attestato che gli consenta effettivamente di far valere un titolo nella successiva ricerca di un’occupazione.
- Necessità di definire l’ammontare dell’indennità in base a criteri di congruità relativamente all’attività svolta
- Sottoscrizione di un protocollo tra le Regioni e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro per il contrasto all’utilizzo fraudolento e distorto della misura.
I vincoli stabiliti nella legge di bilancio dovranno trovare attuazione nelle nuove linee guida che le Regioni entro giugno dovranno stilare, pertanto sarà necessaria un’azione di monitoraggio e contrattazione a livello regionale.
Siamo ben consapevoli si tratti di un piccolo passo rispetto all’immenso lavoro da fare sul fronte dei tirocini extracurricolari, ma è sicuramente questo un primo passo interessante, sia per consolidare la nostra azione di rappresentanza di una platea estremamente ricattabile e, quindi, meno incline alla sindacalizzazione, sia in un’ottica di riforma del sistema complessivo delle politiche attive.
Ridurre le forme di flessibilità e precarietà, renderne l’attivazione sempre meno conveniente, aumentando i vincoli ed i controlli, significa muovere il passo nella direzione giusta, ovvero verso una riforma del mercato del lavoro che riduca e razionalizzi le tipologie contrattuali per rafforzare salari, diritti e tutele.