I 19 lavoratori somministrati, “licenziati” un anno fa dalla CMD Atella, a cui stavano per scadere tutti gli ammortizzatori sociali, rientreranno in azienda.
Un comunicato unitario delle organizzazioni sindacali lucane Felsa Cisl, NIdiL Cgil, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm riporta la conclusione della vertenza dei 19 ex somministrati nella CMD di Atella. I lavoratori avevano prestato servizio nell’azienda per diversi anni, anche più di 7 in alcuni casi, ma tra ottobre e novembre 2018, alla scadenza dell’ultima missione, non erano stati più rinnovati, per essere rimpiazzati da altri precari.
Mercoledì scorso i Sindacati e l’azienda si sono incontrati nella sede della Regione Basilicata, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Francesco Cupparo e del consigliere regionale Tommaso Coviello. L’incontro è stato una prosecuzione del confronto avviato in Regione agli inizi di ottobre, dopo diversi tentativi con Confindustria, con il Prefetto e l’ispettorato del lavoro. In nessun caso era stata riconosciuta una responsabilità aziendale.
Le trattative
Durante questi incontri, negli ultimi mesi, i Sindacati hanno sempre “evidenziato l’ingiustizia e l’illegittimità del comportamento aziendale nell’utilizzo di lavoratori in somministrazione e dei lavoratori ‘licenziati’, avviando anche ricorsi in Magistratura del Lavoro. Si tratta di lavoratori che sono stati ‘sfruttati’, che hanno garantito il mantenimento delle produzioni e delle commesse” racconta Emanuele De Nicola, Segretario generale NIdiL Cgil Potenza.
“Abbiamo anche chiesto alla Regione Basilicata di sospendere i fondi pubblici versati alla CMD di Atella – prosegue De Nicola – poiché è inaccettabile che un’azienda che ha usufruito di finanziamenti e che si appresta a riceverne altri attraverso bandi per futuri progetti di sviluppo industriale e occupazionale, possa poi non dare risposte su una vertenza in cui gli ex-lavoratori e le loro famiglie rischiano di non avere più nessun futuro.”
Il tavolo del 30 ottobre
“La delegazione sindacale, al tavolo delle trattative, ha posto tutte le criticità rispetto alla situazione dei 19 lavoratori licenziati da un anno e ai quali stanno per scadere tutti gli ammortizzatori sociali. – riporta, quindi, il comunicato unitario – Dopo una lunga discussione si è giunti alla definizione di un percorso di stabilizzazione dei lavoratori che, a partire da gennaio 2020 e fino al mese di aprile, rientreranno in azienda tramite assunzione a tempo determinato (staff leasing) della durata di 24 mesi. Al termine di questo periodo, i lavoratori verranno assunti a tempo indeterminato nella forma comune.
Il percorso prevede anche la formazione finalizzata alla riconversione dei lavoratori nella nuova produzione di motori aeronautici e il riconoscimento dell’anzianità convenzionale derivante dalla loro storia lavorativa in CMD. La determinazione di questi lavoratori e l’intervento delle istituzioni regionali ha ricondotto l’azienda verso il proprio senso di responsabilità e al ripristino delle corrette relazioni sindacali, garantendo tutti i lavoratori e gli attuali livelli occupazionali.“