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ToggleFeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp chiedono un incontro al Ministero dello Sport e delle Politiche giovanili: “misure urgenti per i collaboratori sportivi e per scongiurare il tracollo del settore”.
CONIUGARE SICUREZZA E LAVORO SI PUÒ E SI DEVE FARE
COMUNICATO STAMPA FeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp| Roma, 27 ottobre 2020
“Nella giornata di domenica i lavoratori e le lavoratrici del settore dello sport hanno visto di nuovo allontanarsi la ripresa di una qualche forma di normalità, dramma che coinvolge l’intero sistema produttivo, ma ancor di più alcuni settori.
Mentre appena una settimana fa era stato richiesto a titolari di palestre e piscine di rafforzare le misure di sicurezza contro il rischio da contagio per Covid 19 – affermano FeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp – il nuovo Dpcm dispone la chiusura di tutte le strutture. Si genera pertanto il fermo definitivo del già poco lavoro che aveva accompagnato la ripresa della fase 2 per lavoratori e lavoratrici, che non dispongono di ammortizzatori sociali e saranno costretti di nuovo ad usufruire di indennità di cui non si conoscono nemmeno l’importo e la durata.”
La chiusura di palestre e piscine, che porta con sè quella delle scuole presenti al loro interno, compresi i centri di danza considerati anche “centri culturali e ricreativi” procura un danno al sistema educativo nel suo complesso, ad una settimana appena dalla richiesta di adeguamento degli impianti e causa inoltre ulteriori danni al sistema sportivo che in molti casi, ha visto strutture adoperarsi in impegnative operazioni di messa in sicurezza.
Confermando la necessità, esclusivamente dove vengano assicurati i protocolli di sicurezza, di mantenere aperte le attività produttive, specialmente quelle primarie relative al benessere delle persone, FeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp chiedono con forza che le misure di sostegno annunciate dal Ministero dello Sport compensino i sacrifici di lavoratori e operatori del settore, che si conferma uno dei più colpiti e maggiormente a rischio di desertificazione occupazionale. “Coniugare sicurezza e lavoro – sostengono le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori precari – si può e si deve fare.”
“Il Governo inoltre deve tenere conto che, in attesa dell’auspicata e necessaria legge di riforma dello sport per assicurare anche a questi lavoratori i dovuti riconoscimenti contrattuali, assicurativi, previdenziali, per molti di loro lo sport rappresenta l’unica fonte di sostentamento.
“Chiediamo pertanto – concludono le tre sigle sindacali – un confronto immediato con il Ministero dello Sport e delle Politiche Giovanili sulle misure di sostegno economico per lavoratori e lavoratrici che dovranno essere tempestive e urgenti per andare incontro alla situazione in cui versano centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori e per garantire le misure più opportune a scongiurare il rischio di chiusura definitiva di tante attività in un settore strategico per il rilancio del Paese e per il benessere psicofisico delle persone.”