FeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp proclamano lo stato di agitazione nazionale dei lavoratori somministrati nella Sanità.
FeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp, non ritengono più accettabile il perdurare della situazione creatasi nei confronti dei lavoratori somministrati impegnati nella Sanità. In queste settimane a livello regionale si sta procedendo alla definizione di trattamenti economici integrativi in favore del personale sanitario impegnato durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Nonostante i nostri solleciti per un’applicazione corretta del principio della parità di trattamento prevista dalla legge, i lavoratori somministrati ci risultano esclusi da questi riconoscimenti in quasi tutte le regioni.
A questo si aggiunge il silenzio dei ministeri della Salute e della Pubblica Amministrazione, che non hanno ritenuto necessario rispondere alle nostre preoccupazioni e sollecitazioni. Pensiamo anche sia necessario che la Conferenza Stato Regioni si assuma le proprie responsabilità definendo l’applicazione della parità di trattamento.
Permane inoltre la nostra richiesta di superare le disposizioni previste dalla “legge Madia” che, per i lavoratori somministrati, non prevede il riconoscimento dell’anzianità lavorativa ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici.
Per tutto questo FeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp proclamano lo stato di agitazione nazionale per i lavoratori somministrati del comparto sanitario. Se le istanze denunciate non dovessero trovare accoglimento, le Organizzazioni Sindacali si riservano di mettere in atto ulteriori azioni di rivendicazione.